Last updated on 2 gennaio 2022
La protezione del vaccino covid scende al 30,1% a 5 mesi dalla seconda dose. Risale nettamente, invece, dopo la terza dose. I dati del rapporto esteso dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) delinea il quadro in Italia, evidenziando l’importanza della terza dose in un contesto caratterizzato dalla diffusione della variante Omicron.
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“Dopo 150 giorni dal completamento del ciclo vaccinale, l’efficacia del vaccino nel prevenire la malattia, sia nella forma sintomatica che asintomatica, scende dal 71,5% a 30,1%”, si legge nel report.
“Rimane elevata l’efficacia vaccinale nel prevenire casi di malattia severa, in quanto l’efficacia del vaccino nei vaccinati con ciclo completo da meno di 150 giorni è pari al 92,7% mentre cala all’82,2% nei vaccinati che hanno completato il ciclo da oltre 150 giorni. L’efficacia nel prevenire la diagnosi e i casi di malattia severa sale rispettivamente al 71,0% e al 94,0% nei soggetti vaccinati con dose aggiuntiva/booster”, prosegue il documento.
L’Iss evidenzia che in età scolare, quasi la metà dei casi registrati nella fascia 6-11 anni. “Nell’ultima settimana, si conferma l’andamento osservato nella precedente, con il 26% dei casi totali diagnosticati nella popolazione di età scolare (<20 anni). Il 48% dei casi in età scolare è stato diagnosticato nella fascia d’età 6-11 anni, il 36% nella fascia 12-19 anni e solo il 11% e il 5% sono stati diagnosticati, rispettivamente tra i 3 e i 5 anni e sotto i 3 anni”, si legge..
Lo stesso Istituto in un tweet ricorda che “il rischio di terapia intensiva per i non vaccinati rispetto a chi ha la terza dose è: 85 volte maggiore per gli over 80; 12,8 volte maggiore per i 60-79; 6,1 volte maggiore per i 40-59”.
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