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Mafia, sequestro per sei milioni di euro ad imprenditore di Castelvetrano

Mafia, sequestro per sei milioni di euro ad imprenditore di Castelvetrano.  C’è anche l’immobile che ospita il “Museo dell’olio e delle olive” tra i beni oggetti di nuovo sequestro per mafia a Castelvetrano. Questa volta ad essere colpito è l’imprenditore olivicolo Girolamo Calogero Murania, coinvolto nell’indagine “Mandamento”, del Dicembre 2012. Murania è stato condannato per estorsione aggravata. I beni sequestrati si trovano oltre che a Castelvetrano anche a Pantelleria e Partanna ed hanno un valore di sei milioni euro. Il sequestro, ha avuto quindi per oggetto 4 imprese operanti nei settori agricolo, del turismo e delle energie rinnovabili, 29 beni immobili tra appartamenti, uffici, magazzini e terreni; circa 12 rapporti bancari e finanziari e 1 autoveicolo.

Circa il ruolo di Murania nell’indagine Mandamento, dalle intercettazioni di quella indagine emergono con chiarezza  i contorni di un’intimidazione portata a termine dall’allora consigliere provinciale Santo Sacco, in concorso con Girolamo Murania . Nel dicembre del 2007, i due vanno a Menfi per posizionare un ordigno rudimentale fatto con una bottiglia di liquido infiammabile sulla macchina di Melchiorre Saladino (finito già in manette nell’operazione “Eolo” nel 2009), “reo” di ritardare la consegna dei dati del vento per la realizzazione di un parco eolico.

SACCO: Si, si, si, ora ci penso io, tieni stu pezzo di carta, non la toccare con le mani, picchi iddu ci può far fare .. . a mentre ora ci penso io un poco di nafta qua, faccio il fiocco e ci lu metto supra la .. .
MURANIA: Ehm
SACCO: Supra la machina … (… PAUSA…)
MURANIA: Pigghiamu un pezzo di carta …
SACCO: Ora ci penso io, ora al rifornimento ci penso io … (.. PAUSA. ..)
MURANIA : O l’accattamu una bottiglia nuova, Santo?
SACCO: No, ci penso io…
SACCO: Iddu è cà, è giusto? .. Vediamo si è idda la machina, fazzi chi è n’avutra …non vorrei
sbagliare…
(Dopo aver posizionato la bottiglia, i commenti sono molto espliciti, n.d.r).
SACCO: Amunì, accussì niavutri subito subito cuminciamu, ci cuminciu a fare capiri che
la minchia un mi l’ava a rumpiri, amunì….lnc… un ci scatta lu cori.

 

Questa la nota dei Carabinieri in rifermento al sequestro di oggi:

 

Un duro colpo al patrimonio riconducibile alla famiglia mafiosa di Castelvetrano e’ stato inferto dai carabinieri del R.O.S. e del Comando Provinciale di Trapani, che questa mattina hanno dato esecuzione al sequestro emesso dal Tribunale di Trapani a carico dell’imprenditore castelvetranese Girolamo Calogero MURANIA, condannato per estorsione nell’ambito dell’indagine “mandamento” che, nel dicembre 2012, aveva portato all’arresto di esponenti di primo piano del mandamento mafioso di Castelvetrano, inseriti a vario titolo nella struttura di supporto economico al latitante.
L’odierno provvedimento di sequestro, richiesto dalla Procura Distrettuale Antimafia di Palermo, ha interessato i comuni di Castelvetrano, Partanna e Pantelleria, colpendo l’ingente patrimonio accumulato dal predetto, per un valore complessivo di circa 6 milioni di euro.
L’intervento segue le progressioni investigative sulla ricerca di Matteo Messina Denaro che, nell’ambito dell’indagine “mandamento”, avevano già portato al sequestro, a gennaio e dicembre 2015, di consistenti patrimoni ingiustamente accumulati attraverso le contestate attività illecite. L’indagine aveva documentato le infiltrazioni di COSA NOSTRA nella gestione delle attività economiche nella provincia di trapani ed accertato come la struttura criminale diretta dal latitante Matteo Messina Denaro esercitasse un rigido controllo territoriale finalizzato, tra l’altro, all’acquisizione sistematica dei lavori per la realizzazione degli impianti di produzione delle energie rinnovabili, attraverso l’operato di Sacco Santo, già consigliere provinciale e presidente della commissione lavori pubblici, nonché grazie ad una fitta rete di società controllate, in modo diretto o indiretto, dall’imprenditore salemitano Salvatore Angelo, già sottoposto ad analogo provvedimento ablativo.
In tale contesto, MURANIA Girolamo Calogero, odierno proposto, veniva indagato e in seguito condannato per estorsione aggravata, realizzata in concorso con il citato Sacco Santo ed attraverso i metodi di intimidazione tipicamente mafiosi, ovvero mediante l’utilizzo di bottiglie incendiarie e la consegna di una testa di vitello all’indirizzo della vittima. Tale condotta, in particolare, veniva realizzata col proposito di acquisire i lavori di realizzazione di un impianto energetico nella provincia di Catania, per cui doveva essere favorita una delle aziende del Murania.
L’indagine patrimoniale svolta dal R.O.S. e dal Comando Provinciale di Trapani, ha permesso di ricondurre al Murania la disponibilità di aziende attive nel settore agricolo, del turismo e delle energie rinnovabili, tra cui la “agro verde s.r.l.”, la “geo expert s.r.l.”, nonchè l’associazione “agro verde cult”, proprietaria, tra l’altro, dell’immobile in cui e’ ospitato il “museo dell’olio e delle olive” di Castelvetrano. Approfondite analisi bancarie e reddituali hanno permesso di acquisire elementi di riscontro circa l’origine sospetta dei capitali impiegati dal Murania per la creazione delle predette realtà economiche, nonchè per la conduzione dei successivi investimenti.
La forte sperequazione tra le ricchezze accumulate e quanto dichiarato al fisco, permetteva inoltre di rilevare l’ingiustificato possesso di ulteriori beni mobili ed immobili, evidentemente acquisiti grazie alle attività illecite.
Il sequestro, ha avuto quindi per oggetto 4 imprese operanti nei settori agricolo, del turismo e delle energie rinnovabili, 29 beni immobili tra appartamenti, uffici, magazzini e terreni; circa 12 rapporti bancari e finanziari e 1 autoveicolo.

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