PALERMO – La corsa alle Regionali siciliane del 2027 comincia a muovere i primi passi, e dentro Forza Italia si accende il dibattito sulle future candidature. Dopo le dichiarazioni del vicepresidente della Camera, Giorgio Mulè, che in un’intervista alla Tgr Sicilia non ha escluso un suo impegno diretto, è arrivata la replica del presidente della Regione, Renato Schifani.
“Qualunque cittadino residente in Sicilia che abbia superato i 21 anni può candidarsi alla Presidenza della Regione – ha affermato Schifani, interpellato dall’ANSA –. L’importante è che raccolga a suo sostegno 1.800 firme per la lista regionale e 2.100 per ciascuna lista provinciale che è tenuto a presentare. Auguri”.
Mulè: “Serve confronto nel partito”
Le parole di Mulè aprono la questione della leadership azzurra nell’Isola. “Secondo me è naturale che col tempo possano emergere personalità di Forza Italia in Sicilia che legittimamente ambiscano a questa carica. Sarà il tempo a dirci quanti e chi saranno. Certamente sarà un bel momento di democrazia interna al partito”, ha detto il vicepresidente della Camera.
Un tema che si intreccia con il futuro assetto organizzativo del partito, come sottolinea lo stesso Mulè: “C’è sicuramente da parlarsi, da confrontarsi, da agire nel bene della Sicilia. Ma finora non c’è stato confronto a livello regionale: sono circa due anni che non si riunisce una segreteria regionale, che di fatto non esiste”.
Il caso della battuta e il chiarimento
A sollevare discussioni nei mesi scorsi era stata una battuta dello stesso Mulè: “Sarò il prossimo presidente della Regione”. Una frase che, racconta oggi, aveva provocato qualche malumore. “In realtà rispondevo a una battuta – spiega –. Io sono una persona molto appagata dalla vita e dal mio lavoro. Sono figlio di questa terra e per questa terra sono pronto a fare qualsiasi cosa, dentro e fuori dal partito. Non escludo nulla, se non diventare tifoso della Roma”.
Verso il 2027, tra equilibri e leadership
Il confronto interno a Forza Italia si annuncia dunque vivace. Se da un lato Schifani rivendica le regole di accesso alla competizione elettorale e risponde con un “auguri” che sa di sfida, dall’altro Mulè invita a un percorso condiviso e ad una nuova stagione di confronto, che per ora – a detta sua – non c’è mai stato.
Tra regole formali, leadership in discussione e il tema più ampio del futuro della coalizione di centrodestra, le Regionali del 2027 in Sicilia si preparano già a diventare un banco di prova politico di primo piano.
