Roma – La campanella sta per suonare e l’anno scolastico 2025/2026 si annuncia ricco di novità, tra regole più severe, cambiamenti agli esami e nuove sfide economiche per le famiglie. A poche settimane dal rientro in classe – che scatterà l’8 settembre in provincia di Bolzano e si completerà il 16 settembre in Puglia e Calabria – il Ministero dell’Istruzione ha delineato il quadro delle misure che caratterizzeranno il nuovo anno scolastico.

Stop ai cellulari in classe
La novità più significativa riguarda l’uso dei telefonini: da settembre il divieto di utilizzo dei cellulari durante le lezioni diventa totale, esteso anche agli studenti delle scuole superiori. Finora la misura riguardava solo il primo ciclo, ma la circolare diffusa a giugno dal Ministero stabilisce che i dispositivi non potranno essere usati né durante le attività didattiche né, in generale, in orario scolastico.
Voto in condotta: stretta disciplinare
Cambia radicalmente anche la valutazione del comportamento. Alle medie torna il voto in condotta espresso in decimi e conteggiato nella media finale. Alle superiori chi avrà un 5 dovrà ripetere l’anno, mentre con un 6 scatterà la sospensione del giudizio: lo studente dovrà superare una prova sui valori di cittadinanza per ottenere la promozione. Inoltre, la condotta inciderà sui crediti scolastici: per ottenere il massimo punteggio servirà almeno un 9.
Novità anche sulle sanzioni: sospensioni fino a due giorni comporteranno attività di approfondimento, mentre oltre i due giorni scatteranno obblighi di cittadinanza solidale presso strutture convenzionate.
Esame di Maturità: colloquio più severo
Novità importanti anche per i maturandi. Da quest’anno l’elaborato critico sulla cittadinanza attiva e solidale sarà discusso durante il colloquio orale, che diventa multidisciplinare e punta a valutare le competenze trasversali acquisite. Chi rifiuterà di sostenere l’orale sarà automaticamente bocciato, dopo i casi di protesta registrati lo scorso anno. La prima prova scritta, di italiano, resta invariata, mentre la seconda – specifica per indirizzo – potrebbe subire modifiche a partire dal 2026/2027.
Nuovi programmi dal 2026
Il ministro Giuseppe Valditara ha annunciato che dal 2026 entreranno in vigore nuovi programmi per le scuole elementari e medie, nell’ottica di un aggiornamento complessivo dei contenuti didattici.
Calendario scolastico: le date principali
Il calendario varia da regione a regione. Dopo Bolzano (8 settembre) e Trento (10 settembre), rientreranno in classe Veneto, Valle d’Aosta e Piemonte, seguite da Friuli Venezia Giulia e Lombardia. Il 15 settembre toccherà alla maggior parte delle regioni italiane, mentre gli ultimi saranno gli studenti di Puglia e Calabria (16 settembre).
Le vacanze di Natale andranno dal 22 dicembre al 6 gennaio, la Pasqua cadrà il 5 aprile 2026. Pochi i ponti: la Festa della Liberazione (25 aprile) e il Primo Maggio cadranno di sabato, mentre l’Immacolata regalerà un giorno di stop in più perché cadrà di lunedì.
L’incognita dei costi: caro libri e cartoleria
Per le famiglie italiane resta pesante il capitolo spese: la spesa media per i libri è di circa 580 euro alle medie e 1.250 alle superiori, a cui si aggiungono i costi per zaini, diari e astucci. L’Antitrust ha denunciato scarsa concorrenza nel settore editoriale, mentre le associazioni dei consumatori chiedono misure fiscali di sostegno, come detrazioni sulle spese per i testi scolastici.
Il Ministero ha già incrementato il fondo per l’acquisto di libri destinato alle famiglie meno abbienti, che salirà a 139 milioni di euro dal 2026, e ha avviato un confronto con il MEF per ulteriori agevolazioni.
Un anno di sfide
Tra nuove regole disciplinari, innovazioni all’esame di Stato, programmi da aggiornare e rincari per le famiglie, l’anno scolastico 2025/2026 si presenta come un anno di transizione e di sfide per studenti, docenti e genitori. La prima campanella non è ancora suonata, ma il dibattito è già acceso.
