Francofonte si trova sotto la lente d’ingrandimento della Prefettura. Nei giorni scorsi è stata insediata la commissione prefettizia incaricata di verificare l’eventuale presenza di infiltrazioni mafiose all’interno dell’attività amministrativa comunale. Una decisione che, secondo il Circolo Pd di Francofonte, non arriva inaspettata: “Da tempo – si legge in una nota – si hanno notizie di una serie di visite ispettive presso vari uffici comunali”.
Il Partito democratico locale sottolinea la gravità della vicenda, che inevitabilmente pesa sull’immagine della comunità e rischia di rallentare l’attività dell’ente. “Nell’interesse dei cittadini auspichiamo che l’indagine venga condotta con rigore e si concluda con l’esclusione di qualsiasi forma di infiltrazione mafiosa – prosegue la nota – con la piena collaborazione di quanti, amministratori o funzionari, dovessero essere coinvolti”.
Nessuna solidarietà al sindaco
Nel documento i democratici non mancano di rivolgere critiche al primo cittadino, dichiarando apertamente di non voler esprimere alcuna solidarietà: “Il suo operato – scrivono – si è caratterizzato per la mancanza di confronto con i consiglieri di opposizione e per un evidente fastidio verso qualsiasi attività di controllo condotta legittimamente dagli stessi. Un atteggiamento che ha alimentato ipotesi di opacità nell’attività amministrativa, soprattutto nei servizi tecnici e finanziari”.
La proposta del Pd
Secondo il Pd, la comunità francofontese vive una fase di “grave crisi” che non potrà essere superata senza un cambio di metodo politico e amministrativo: dialogo tra le forze politiche, confronto con le organizzazioni sindacali e coinvolgimento dei cittadini. Tre elementi che – denunciano – non sono mai stati messi in pratica dall’attuale amministrazione.
Il circolo conclude ribadendo la disponibilità a mantenere un ruolo di opposizione costruttiva, capace di proporre soluzioni concrete ai problemi dei cittadini, indipendentemente dagli esiti dell’attività della commissione prefettizia appena insediata.
