«La storia siamo noi, questo chicco di grano», cantava Francesco De Gregori. Parole che tornano alla mente nel giorno del funerale di Clara Rametta, sindaca di Malfa, a Salina, nelle Eolie. Una donna capace di unire mondi diversi: amministrazione pubblica e impresa, politica locale e visione internazionale, radici territoriali e mercati globali.
A raccontare la sua vicenda è Antonio Calabrò, giornalista, direttore della Fondazione Pirelli e presidente di Museimpresa, in un articolo pubblicato oggi sul Sole 24 Ore. La sua riflessione parte proprio dal ruolo di Clara Rametta: un’amministratrice e imprenditrice che ha saputo fare del suo borgo un modello di sviluppo e innovazione.
Rametta, scomparsa a Ferragosto durante il suo secondo mandato, era anche imprenditrice. Dal 1988, insieme al marito Michele Caruso, ha guidato l’hotel Signum, simbolo di un’idea di turismo che fonde ospitalità, cultura, qualità della vita e spirito mediterraneo. Un progetto che ha contribuito a fare di Malfa – appena mille abitanti – un laboratorio di crescita sostenibile.
Un’isola che guarda lontano
In un contesto segnato da rivalità paesane e fragilità amministrative, l’isola di Salina ha trovato nella collaborazione tra comuni e nell’ambizione di diventare “green” una via di sviluppo. Energia sostenibile, tutela ambientale, integrazione sociale: progetti che hanno visto Rametta protagonista, come amministratrice e come cittadina.
La sua storia, osserva Calabrò, offre una lezione che va oltre i confini eoliani: per i borghi e i piccoli centri, spesso relegati alla marginalità, la chiave dello sviluppo sta nell’incrocio tra imprenditorialità, buon governo e cultura.
L’impresa come motore di comunità
Il modello Malfa dimostra come turismo di qualità, ristorazione d’eccellenza e produzioni locali possano generare reddito e prospettive. Non a caso la figlia Martina Caruso, chef del Signum, ha conquistato nel 2019 una stella Michelin, mentre il fratello Luca ha rafforzato l’attività vitivinicola. Accanto all’accoglienza, le donne del borgo hanno mantenuto vive tradizioni come le conserve alimentari, i capperi e la lavorazione della malvasia, aprendole però ai mercati internazionali.
Una vocazione mediterranea, fatta di scambi, contaminazioni e narrazioni. Il Salina Doc Fest, diretto da Giovanna Taviani, ne è l’esempio più evidente: documentari di respiro globale che dialogano con l’identità di un’isola, trasformandola in crocevia culturale.
Politica e amministrazione: la sfida dei piccoli comuni
Il caso Malfa insegna che senza buona politica non c’è sviluppo possibile. Servizi efficienti, infrastrutture moderne, difesa del territorio e visione strategica richiedono amministratori preparati e coraggiosi.
Come sottolinea Calabrò sul Sole 24 Ore, in un’epoca segnata dal disprezzo della politica e dal populismo mediatico, i piccoli comuni possono diventare esempi di innovazione democratica, grazie anche a liste civiche trasversali e progetti condivisi.
Clara Rametta lascia così un’eredità che va oltre la sua comunità: l’idea che un borgo non debba accontentarsi di sopravvivere, ma possa diventare luogo di qualità della vita, attrattività economica e lavoro dignitoso, se guidato da una politica capace di legare interessi locali e valori universali.
