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Se il parchimetro non ha il bancomat si può sostare gratuitamente sulle strisce blu

Sarà capitato un po’ a tutti di arrivare in centro con l’auto, cercare il parchimetro per poter parcheggiare e, una volta individuato, accorgersi di non poter ritirare il biglietto perché non si hanno monete e la colonnina non accetta altre modalità di pagamento. Si dovrà lasciare l’auto con il rischio di essere multati o si dovrà andare in giro per scambiare i soldi.

Ecco, tutta questa situazione è destinata a non ripetersi più. Le macchinette che emettono i ticket per parcheggiare sulle strisce blu devono, infatti, avere obbligatoriamente il sistema di pagamento tramite bancomat e carte di credito. Se non è cosi, l’automobilista si può ritenere autorizzato a parcheggiare gratis e senza il rischio di essere multato. Ogni tanto anche nel nostro Paese arriva una buona notizia per gli automobilisti che di tasse, accise e iva ne pagano già tante.

E’ dunque quasi una stangata per le amministrazioni comunali che vogliono compensare i tagli dello Stato e delle Regioni pensando di fare cassa con le multe o con i parcheggi sulle aree urbane. La sentenza, che per certi versi stravolge i piani dei Comuni italiani, è stata emessa lo scorso 21 febbraio dal Giudice di pace Giovanni Pesce che ha accolto il ricorso presentato dallo studio legale Martusciello nei confronti del comune di Fondi (Latina), stabilendo che, in mancanza di parchimetri con il dispositivo bancomat gli automobilisti potranno parcheggiare gratis e senza il rischio di essere multati.


Il caso del Comune di Fondi fa da apripista

A sollevare il caso che ha portato alla sentenza nei confronti dell’amministrazione di Fondi – nel cuore dell’entroterra Pontina – è stata una giovane praticante dello studio legale dopo che era stata multata per 41 euro per aver parcheggiato sulle strisce blu senza tagliando visto che il parchimetro non accettava né banconote né carte bancomat e di credito.

Ad oggi molti comuni italiani non si sono ancora adeguati alla legge di stabilità 2016, che prevedeva che dal primo luglio dello scorso anno anche i dispositivi di controllo di durata della sosta, devono accettare i pagamenti con carte elettroniche. Per le valutazioni analoghe che da adesso in poi saranno prese in considerazione in tutto lo stivale, la sentenza è destinata a fare da “apripista”, – fa notare il sito Il Diritto Quotidiano Studio Cataldi -.

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