Cgil, Cisl e Uil mettono in mora il governo regionale siciliano e lanciano l’ultimatum al governatore Rosario Crocetta e all’Assemblea regionale siciliana.
Senza “risposte immediate” alle emergenze dell’Isola nei prossimi giorni partirà la mobilitazione generale. Ad annunciarlo nel corso di una conferenza stampa congiunta a Palermo sono stati i leader siciliani confederali. “Non è un ricatto – dice il segretario generale della Cisl Sicilia, Maurizio Bernava – ma senza un cambio di passo nei prossimi quindici giorni avvieremo iniziative di lotta sempre piu’ dure fino ad arrivare allo sciopero generale. Non abbiamo visto una sola proposta concreta per uscire dalla crisi, solo il caos con dirigenti che rispondono al ceto politico e non ai siciliani”.
“Da mesi i dipendenti degli enti regionali – aggiunge il segretario generale della Uil Sicilia, Claudio Barone – aspettano gli stipendi e non hanno nessuna certezza sul futuro. Se si fosse trattato degli stipendi dei parlamentari si sarebbero trovati i modi per superare i tecnicismi che bloccano invece i soldi di questi lavoratori. Questo balletto tra governo ed Ars non puo’ più continuare”.
Il leader della Cgil Michele Pagliaro punta il dito sulla “politica distratta” di fronte ad una “situazione che e’ drammatica ed esplosiva. La legge di stabilita’ continua ad essere impugnata con oltre mezzo miliardo di euro di spesa bloccata. La politica è come un’orchestra che continua a suonare mentre il Titanic, ossia la Sicilia affonda”.
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