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Pd siciliano, tutti tesserati: i cuffariani, gli ex centrodestra…

E’ crisi di nervi dentro il Pd siciliano, perché qualcosa nel tesseramento non quadra. C’è stato un boom di iscritti, e in contemporanea da più parti è stato lanciato una sorta di allarme: gli ex “cuffariani” si stanno iscrivendo in massa nel Pd. Come abbiamo scritto nei giorni scorsi, è un po’ una scoperta dell’acqua calda, dato che tutto l’apparato politico – amministrativo – burocratico che fece potente Cuffaro in Sicilia già da tempo è dentro o accanto il Pd, e l’annessione di Articolo 4 non ha fatto altro che rinforzare l’andazzo. Ma per la fragilità nervosa dei democratici tanto basta (aiuto, i cuffariani!) per scatenare le accuse reciproche. Per capire, basta guardare un video, come suggerisce sul Fatto Quotidiano Pietrangelo Buttafuoco: “Pd, i militanti vanno via e arrivano gli onorevoli”. È un servizio di Vincenzo Barbagallo, cronista del sito urlo.it, su un “welcome party”. È la festa renziana organizzata a Catania per fare “degli alleati, dei compagni di viaggio”. Eccoli, dunque: cinque parlamentari della transumanza clientelare –ovvero Luca Sammartino, Paolo Ruggirello, Alice Anselmo, Valeria Sudano e Pippo Nicotra –accolti dal battimani del politburo post-comunista mentre gli attivisti, schifati, prendono cappello, fanno marameo e se ne vanno. Il video è  del 6 marzo 2015, in quella data Cuffaro è a Rebibbia e Presa Diretta non ha ancora mandato in onda su Rai3 il reportage sulle porcate trasformiste del Pd in Sicilia.

Andiamo ai fatti degli ultimi giorni. Mercoledì in un’intervista l’ex governatore siciliano Totò Cuffaro, che ha scontato una condanna per favoreggiamento
a Cosa nostra, dice: «I miei voti di un tempo si stanno spostando al Pd»  Esplode la polemica sul tesseramento dei dem. La minoranza attacca e l’ex
segretario Pierluigi Bersani dichiara: “Se nel Pd entra certa gente non so più se ci voglio stare»  Dai vertici risponde il vicesegretario Lorenzo
Guerini: “Cuffaro non c’entra con noi e non stiamo tesserando i suoi”

Dati alla mano, nel Pd c’è stato un boom di tesserati, ed è strano, perché non ci sono congressi in vista. Nella sola provincia di Trapani ci sono state più di 3000 tessere, che rispetto all’anno precedente fanno un +33%. In provincia di Palermo quasi 10.000 iscritti, +66%. Ad Agrigento, la provincia di Totò Cuffaro, il Pd passa da 3200 a 4500 iscritti. Da dove vengono questi iscritti? Sono per la maggior parte sostenitori dei deputati locali di Articolo 4, e vengono tutti dagli ambienti vicino a Cuffaro e al centrodestra. Davide Faraone parla di “nuove energie”, ma in realtà sta avvenendo dentro il Pd una mutazione genetica, tanto che, per fare un esempio, secondo alcuni calcoli interni, gli ex Democratici di sinistra (uno dei due partiti, con La Magherita, fondatore del Pd) in provincia di Trapani sono ormai appena il 3%  degli iscritti. Sono scomparsi. Il segretario regionale Fausto Raciti annuncia che farà di tutto per controllare la regolarità del tesseramento, ma è nella  provincia siciliana che sono state denunciate le maggiori irregolarità, con pacchetti di tessere fatti da questo o quel consigliere comunale, una volta di centrodestra.

CUFFARO. Chi si diverte come un matto in questo momento è sicuramente il redivivo Totò Cuffaro, che, in attesa di partire a fare il medico missionario per l’Africa, non manca occasione ogni giorno di rilasciare un’intervista. Oggi parla al Corriere della Sera. Cuffaro si dice infastidito dal clamore di una constatazione – i suoi amici che si tesserano nel Pd – che ha innestato polemiche violente: «Ma era un’ovvietà dire che il Pd è pieno di democristiani. Era dc Renzi. Ed era dc il presidente renziano del partito, eletto in Sicilia sei mesi fa. Io però non voglio più parlarne, non mi interessa la politica».

Respinge l’imputazione di sospetta invasione di partito?

«Non tutti i miei amici hanno avuto a che fare con ambienti non puliti. Nella stragrande maggioranza sono persone perbene. È ovvio che tanti continuino a fare politica».

Tutti nel Pd?

«No, dappertutto. Molti nel centrodestra. Qualcuno addirittura nella Lega. La maggior parte è approdata nel Pd. Normale. È il partito più rappresentativo… E, poi, se tutti quelli che erano con me non facessero più politica, in Sicilia resterebbero davvero in pochi fra consigli comunali, presidenze, seggi parlamentari».

ALFANO. I voti di Cuffaro al Pd? “E’ un dibattito stracolmo di ipocrisia”. Lo dice il leader del Ncd Angelino Alfano a ‘L’intervista’ di Maria Latella su skytg24. “Prima dell’elezione diretta nelle regioni, il Pds è riuscito una volta sola a governare la Sicilia e aveva i voti di Cuffaro. Dobbiamo essere realisti: la Sicilia è cambiata. Quello che non mi pare corretto è enfatizzare un qualcosa che nei fatti già c’è. Quelli che vengono dal ceppo del Pci devono ricordare che Cuffaro era assessore con loro e non è che avesse un carattere diverso da ora”.

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