È stato varato oggi l’“Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare” da Coldiretti in collaborazione con l’Eurispes, per diffondere la conoscenza e la consapevolezza del patrimonio agroalimentare italiano, con l’obiettivo di creare un sistema coordinato e capillare di controlli idonei a smascherare i comportamenti che si pongono in contrasto con la legalità. Giancarlo Caselli è presidente del Comitato Scientifico dell’Osservatorio, e al presidente dell’Eurispes, Gian Maria Fara, è stata affidata la vice presidenza. La presentazione è avvenuta con la partecipazione dei Ministri della Giustizia, Andrea Orlando, e delle Politiche Agricole, Maurizio Martina. L’Osservatorio, fortemente voluto da Coldiretti ed Eurispes, ha come obiettivo quello di creare un complesso di controlli capaci di assicurare la più completa informativa ai consumatori, ma anche alle Istituzioni, contrastando le contraffazioni e le adulterazioni alimentari. In questa prospettiva, l’Osservatorio intende promuovere iniziative di approfondimento in merito agli interventi e agli effetti delle pronunce di tutte le autorità amministrative indipendenti che possono interferire nel mercato agroalimentare.
Come indicato da Gian Carlo Caselli: «Obiettivo dell’Osservatorio è prestare attenzione e individuare la presenza delle mafie sul versante agroalimentare, ma anche la presenza di ogni altra forma di opacità che possa mettere a rischio l’ambiente e la salute dei cittadini consumatori, con particolare riguardo ai sistemi di tracciabilità, etichettatura e allerta. E avendo come obiettivi ultimi, fondanti, la salvaguardia della natura distintiva dell’agricoltura italiana e la sensibilità verso beni comuni, il cibo soprattutto, ma anche acqua, suolo e territorio nella consapevolezza che trasparenza e verità, giustizia e legalità siano le linee discriminanti quando questi temi vogliono essere affrontati nell’interesse generale».
«Quella di oggi – dichiara il presidente dell’Eurispes, Gian Maria Fara – è una giornata particolarmente importante. Viene infatti istituzionalizzata, grazie alla Coldiretti e al prezioso apporto di Gian Carlo Caselli, un’attività di ricerca che nel corso degli ultimi anni ha già dato risultati positivi. Quando pubblicammo il 1° Rapporto Agromafie ci furono molte polemiche perché affrontavamo temi scottanti e facevamo emergere un problema in parte sottaciuto e poco conosciuto presso l’opinione pubblica. Con il 2° Rapporto, presentato lo scorso novembre, abbiamo messo fuoco alcune problematiche altrettanto delicate e sottolineato la necessità di realizzare indagini ancora più approfondite sul tema dell’agroalimentare. Da oggi, grazie all’istituzione dell’“Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare”, un istituto di ricerca, che ha come mission quella di investigare il sociale, le Forze dell’ordine, che agiscono sul fronte delle investigazioni criminali, e i numerosi magistrati che si occupano con il loro lavoro sul territorio dei fenomeni legati alle agromafie, mettono a fattor comune le proprie competenze per tenere sotto costante monitoraggio le attività criminali nel settore della produzione e distribuzione agroalimentare». Il volume d’affari complessivo delle agromafie è salito a circa 14 miliardi di euro nel 2013, con un aumento record del 12% rispetto a due anni fa, in netta controtendenza rispetto alla fase recessiva del Paese perché la criminalità organizzata trova terreno fertile proprio nel tessuto economico indebolito dalla crisi.
«La direzione del comitato scientifico dell’Osservatorio, a cui hanno già aderito diversi magistrati e studiosi – aggiunge Fara – è affidata a un magistrato di altissimo profilo ed esperienza come Gian Carlo Caselli e rappresenta un valore aggiunto inestimabile. Sono certo che sotto la sua guida l’Osservatorio potrà raggiungere risultati notevoli a tutela della salute e della qualità della vita degli italiani. Come Eurispes continueremo a fare quello che abbiamo sempre fatto: produrremo conoscenza, rigorose analisi e approfondite informazioni. E lo faremo con la serietà, la professionalità e lo spirito di servizio che hanno sempre contraddistinto l’Istituto».
Siamo di fronte a una drammatica escalation delle agromafie, con i sequestri che hanno già
raggiunto nel 2014 il valore di circa mezzo miliardo nell’agricoltura e nell’alimentare, diventate aree prioritarie di investimento dalla criminalità organizzata che ne comprende
la strategicità in tempo di crisi. Ha denunciato Roberto Moncalvo, presidente della Coldiretti. Le organizzazioni criminali legate a mafia, camorra e ‘ndrangheta – sottolinea la Coldiretti – sono state tutte coinvolte nelle operazioni più rilevanti dei primi due mesi del
2014. All’inizio dell’anno – ricorda l’organizzazione agricola – gli agenti della Dia di Caltanissetta hanno per esempio sequestrato beni per un valore di 45 milioni di euro di cui
facevano parte 10 imprese, 25 fabbricati, terreni per un estensione complessiva di circa 150 ettari e numerosi conti correnti bancari, tutti riconducibili ad un imprenditore della provincia di Palermo, residente a Caltanissetta, ritenuto essere soggetto in contatto e interlocutore privilegiato di personaggi di spicco di Cosa nostra nei territori di Caltanissetta e Palermo. Una vera e propria holding criminale nel settore della ristorazione si era poi insediata a Roma dove i Carabinieri hanno sequestrato 23 locali tra ristoranti-pizzerie e bar, dal più noto “Pizza Ciro” in via delle Mercede ma anche “Ciro & Ciro”, “Zio Ciro”, “Pummarola e Drink”, “Sugo” e la gelateria “Ciucculà” al Pantheon. Un impero creato, secondo quanto reso noto dagli inquirenti, nell’ambito del maxi blitz contro il clan Contini di Napoli, dai fratelli napoletani Salvatore, Antonio e Luigi Righi ai quali è stato contestato il concorso esterno in clan camorristico.
Agromafie, nasce l'osservatorio Eurispes-Coldiretti
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