La raffineria fa la raffineria. La Procura fa la Procura. Il Sindacato il sindacato e le istituzioni politiche fanno le istituzioni politiche. I cittadini , i lavoratori, i giovani studenti ed i disoccupati chiedono questo e lo chiedono da molti anni con semplicità e determinazione. Non vi è già troppa confusione di ruoli in Sicilia e nel resto d’Italia? Gela e l’intera provincia può candidarsi ad essere l’isola civile nell’isola confusa isolando chi alimenta la pratica della confusione e del conflitto ?
La CGIL esprime fiducia nell’operato della Procura della Repubblica senza aggiungere altro se non l’augurio che alla Procura si dia meno lavoro derivante da incidenti industriali che arrecano o possono creare danno all’ambiente, paura alle popolazioni, rischio alla sicurezza dei lavoratori, e costi alla società Raffineria di Gela che in verità potrebbe sostenere per altro perchè di altro avrebbero bisogno i cittadini.
La CGIL intende contribuire ad elevare il dibattito e in particolare ad evitare che la discussione cittadina si concentri su aspetti tecnici che nulla hanno a che fare con il ruolo del sindacato dei lavoratori la cui controparte contrattuale è e rimane la Raffineria di Gela che se parla di accellerazione di autorizzazioni per consentire agli investimenti concordati di veder vita ed essere avviati troverà il sindacato attento affinchè la politica e la burocrazia non perdano tempo, se invece a ogni intervento legittimo della magistratura la raffineria fa uscire dalla porta il fantasma della chiusura del sito di certo non può trovarsi il sindacato dei lavoratori e con essi gli interessi della città pronto ad assecondare temi che nulla c’entrano con l’incendio di un impianto di certo causato da mille fattori trane che da qualche cittadino impazzito.
La CGIL sta a fianco delle segreterie del comparto chimico ed energie che nell’esprimere forti preoccupazioni legate all’importanza economica che il sito rappresenta per l’intera economia provinciale e che quindi non può essere in alcun modo essere messa in discussione ed a tal fine nessuno può creare alibi all’ENI nel ribadire gli investimenti concordati, cosi come la CGIL sta a fianco i lavoratori dell’indotto che da tempo chiedono la velocizzazione di tutte le programmazioni manutentive non solo perché rappresentano nuova economia per centinaia di addetti seppur per un paio di mesi ma perché la sicurezza di un impianto passa attraverso la manutenzione.
La CGIL rivendica chiarezza nella discussione partendo da una domanda: che c’entra l’ncidente con il futuro della raffineria? che c’entra l’incidente con gli iter autorizzativi? Nulla nulla nulla. Quindi con l’augurio che ognuno faccia bene il suo ruolo nella difesa del territorio cerchiamo, tutti insieme seppur con ruoli diversi, di non lasciare solo la Procura a difendere la città, le ansie,le preoccupazioni ed i tanti perché sul mancato sviluppo della nostra provincia.
Ignazio Giudice
segretario generale Cgil di Gela
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