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A Scicli un megaimpianto per il trattamento rifiuti pericolosi

A Scicli, nel ragusano, nascerà un mega-impianto con una capacità annua di 200.000 tonnellate per il trattamento di rifiuti, anche pericolosi e tossici, che riceverà categorie di materiali, così dicono alcuni esperti del settore, che mai prima d’ora erano stati trattati in Italia.  Con D.D.S N 218 del 3 Marzo 2016, il “Dipartimento regionale dell’Acqua e dei Rifiuti della Regione siciliana”, ha autorizzato il progetto per l’ampliamento dell’attività di gestione dei rifiuti della piattaforma di trattamento e recupero di rifiuti pericolosi e non presso Contrada Cuturi (non molto distante da Truncafila e da San Biagio, sito dell’ex discarica comprensoriale) . L’autorizzazione integrata ambientale è stata rilasciata alla società A.Ci.F Srl con sede legale in Scicli: l’autorizzazione che ha valenza di 10 anni con possibilità di rinnovo tramite istanza da presentarsi  almeno sei mesi prima dalla scadenza e che nei fatti sancisce la nascita di una nuova discarica a Scicli, affermazione che viene supportata dalla tabella delle categorie autorizzate tra i quali spunta anche il codice 20 che è riconducibile ai rifiuti urbani non differenziati.

L’iter per l’autorizzazione è arrivato alla fase finale dopo anni di lavori e acquisizione di pareri, il tutto è avvenuto nel silenzio più assoluto e oggi pare proprio che il dato sia tratto. Tra i pareri favorevoli, anche se con prescrizione  emerge quello rilasciato dai commissari prefettizi che amministrano il Comune di Scicli con nota 18877 del 24 luglio 2015 che va a superare il parere negativo espresso un anno prima dalla giunta guidata dall’allora sindaco Susino che con delibera n 125 del 15/07/2014 aveva dato parere negativo alla proposta dell’A.Ci.F.  Anche in questo caso i commissari straordinari inviati dopo lo scioglimento dell’ente per mafia, hanno modificato una decisione che era stata presa in precedenza dagli organi amministrativi eletti dai cittadini: era già avvenuto per l’accordo siglato con il Cas per la realizzazione di una discarica di inerti a Truncafila. Per quanto riguarda il sito di Contrada Cuturi, dove nascerà  l’impianto autorizzato dal D.D.S n 218, il Comune di Scicli aveva dato parere contrario perché, nella sostanza, l’intento era quello di far rientrare quella Zona nella categoria E1 (zona vincolata) modificando l’attuale destinazione urbanistica che, allo stato, rientra nella categoria E4in attesa che sia modificata per adattarla alle esigenze urbanistiche del nuovo impianto.

L’impianto di trattamento dei rifiuti dell’A.Ci.F  avrà una capacità massima annua di 200.000 tonnellate, una capacità giornaliera di 800 tonnellate, una capacità massima annua di trattamento rifiuti non pericolosi di 85 mila tonnellate e pericolosi di 115 mila tonnellate. Lunghissimo l’elenco dei codici che possono essere trattati,  compresi categorie di rifiuti liquidi altamente tossici. Tra i rifiuti che potranno essere trattati nell’impianto di Contrata Cuturi troviamo: acidi contenenti oli, idrossido di calcio, ossidi metallici contenenti metalli pesanti, rifiuti contenenti arsenico e mercurio, solventi organici, oli minerali per circuiti idraulici, altri oli isolanci e termoconduttori, trasformatori e condensatori contenenti PCB (PoliCloroBifeni), amianto in fibre libere, sostanze chimiche organiche, acido fosforico, liquidi esauriti usati come catalizzatori, pesticidi ecc ecc ecc.

Stando a quanto riferito da alcuni esperti del settore questo impianto andrebbe oltre le linee guida dettate dalla legge (la 9/2010) che sanciscono il fatto che possono essere smaltiti i rifiuti prodotti nel luogo, ma qui invece c’è il timore che arrivino rifiuti anche dall’estero.

 

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