È fortemente preoccupato Giuseppe Aleo, presidente provinciale della Confederazione italiana agricoltori a Trapani, per tutti i tributi applicati alla categoria. «Temiamo – dice Aleo – che la Tares, la nuova imposta sui rifiuti e sui servizi, possa essere assai più gravosa della Tarsu se nell’applicazione del tributo venisse sottovaluta la peculiarità del settore primario, presidio delle aree rurali, spesso marginali e poco servite dai servizi divisibili e indivisibili come l’illuminazione o la manutenzione stradale che rappresentano il fine della Tares».
Per il presidente provinciale della Cia si prevede almeno un raddoppio, se non la triplicazione rispetto agli ultimi ruoli emessi per via dei tagli operati nella Finanziaria regionale, delle somme che gli agricoltori dovranno sborsare e questo, se i governi nazionale e regionale non interverranno, contribuirà a mettere in ginocchio le aziende agricole, già gravate da costi di produzione in crescita e spesso indebitate con l’erario.
«In aiuto delle aziende agricole – prosegue Aleo – non verrà nemmeno la norma approvata all’interno della Finanziaria regionale che sostiene la rateizzazione dei debiti erariali e previdenziali iscritti a ruolo e che è limitata alle imprese in forma di società di capitali. La maggior parte delle aziende agricole è, infatti, nella forma di ditta individuale. Inoltre, l’Imu va profondamente rivisto e cancellato per gli immobili agricoli». Aleo ha già scritto a sindaci dei 24 Comuni della provincia, dichiarandosi disponibile a incontrarli, affinchè possano applicare la maggiore riduzione possibile (30%) sui balzelli e si possa arrivare a escludere dalla Tares le aree scoperte e i fabbricati rurali.
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