L’Agenzia delle Entrate scopre 176 mila case “fantasma” in Sicilia, cioè prima non censite. La rendita complessiva di questi immobili è superiore agli 81 milioni di euro. In particolare, una rendita catastale definitiva di circa 36 milioni è stata attribuita a quasi 85.000 immobili dopo la presentazione spontanea da parte degli interessati degli atti di aggiornamento al Catasto; una rendita catastale presunta di circa 45 milioni di euro è stata, invece, attribuita d’ufficio a quasi 92.000 unità in quanto gli immobili non erano stati accatastati volontariamente dai contribuenti.
Questi sono i risultati dell’ultima fase della complessa attività di controllo in Sicilia sui fabbricati sconosciuti al Catasto, che ha fatto emergere, su più di 307 mila di particelle del Catasto Terreni, oltre 176mila unità immobiliari urbane non censite nella banca dati catastale.
L’operazione di regolarizzazione delle case sconosciute al Catasto è stata realizzata grazie all’incrocio delle mappe catastali con le immagini aeree rese disponibili dall’Agea (Agenzia per le erogazioni in agricoltura), per “avvistare” così i fabbricati presenti nel territorio ma non al Catasto.
Il Dl 78/2010 ha previsto poi, in attesa dell’accatastamento definitivo, l’attribuzione d’ufficio di una rendita presunta agli immobili mai dichiarati e non ancora regolarizzati, associando agli stessi una rendita catastale provvisoria. Per presumere le rendite catastali e associarle ai fabbricati, l’Agenzia si è basata su precisi parametri, acquisiti anche con sopralluoghi esterni agli edifici non in regola.
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