Il 21 dicembre a Messina chiuderanno tutte le mense scolastiche, lasciando senza questo servizio 3.200 alunni di 73 plessi . E’ l’ultimo episodio di un sistema scolastico, quello siciliano, che perde colpi tra tagli nazionali di risorse e mancati interventi della Regione. Lo denunciano Cgil, Flc e Rete degli studenti che hanno presentato oggi in una conferenza stampa la loro proposta per una legge regionale sul diritto allo studio per tutti, a prescindere dalle condizioni socio- economiche di partenza- che chiedono sia approvata in tempi rapidi dal governo Crocetta, al quale sollecitano l’apertura del confronto. A sostegno dell’iniziativa viene anche lanciata una petizione popolare con l’obiettivo di raccogliere 10 mila firme. “Noi – ha detto Giusto Scozzaro, segretario generale della Flc Sicilia- chiediamo che la filiera del sapere diventi una priorita’ politica per il nuovo governo regionale e non sia semplicemente una delega a un assessore. Il tema- aggiunge- e’ come garantire le condizioni minime di sopravvivenza al sistema pubblico di istruzione e come rilanciarlo partendo dalle cose basilari, cosa che nessun governo regionale ha mai fatto finora con risultati che sono sotto gli occhi di tutti”. Questo significa, per i promotori dell’iniziativa, assicurare ad esempio i trasporti pubblici, laddove invece i finanziamenti al settore sono passati nell’ultimo anno da 222 a 177 milioni. Significa anche garantire i servizi scolastici integrati cominciando dagli asili nido, che oggi sono fruiti nell’isola dal 5% dei bambini contro il 27% dell’Umbria o il 29% dell’Emilia Romagna. E mettere in campo tutti gli interventi possibili per estendere il tempo pieno, che in Sicilia riguarda oggi solo il 6% degli alunni a fronte della media nazionale del 30%. Tutti elementi che contribuiscono alla dispersione scolastica, che nell’isola supera il 25%.“Un dato drammatico -ha rilevato Ferruccio Donato, reggente della Cgil Sicilia – anche perche’ chi abbandona la scuola nella maggior parte dei casi alimenta il bacino dei Neet (Not in Education, Employment or Training) , coloro dunque che non hanno alcuna prospettiva, foraggia la manovalanza criminale, non da’ prospettive di sviluppo a un’intera regione. Per questo- ha aggiunt-o riteniamo che Crocetta debba passare dalle parole ai fatti, perche’ non puo’ esserci piano del lavoro e per lo sviluppo che ometta il tassello prioritatio dell’istruzione delle giovani generazioni”. Tra le richieste di Flc, Rete degli studenti e Cgil ci sono gli interventi per l’edilizia scolastica a partire dalla creazione di un’anagrafe degli edifici a rischio. “Nove edifici su dieci- ha rilevato Leandro Bianco, della Rete regionale degli studenti medi- non sono a norma per il rischio antisismico, il 52% e’ in stato di pericolo, molte scuole sono fatiscenti e in locali in affitto dietro cui si annidano spesso speculazioni. Noi- ha sottolineato chiediamo investimenti per la messa in sicurezza e un piano pluriennale per la costruzione di nuove scuole”. I promotori dell’iniziativa chiedono anche che la legge sul diritto allo studio preveda borse di studio, contributi per l’acquisto di libri di testo e materiali didattici e per la realizzazione di biblioteche . Nella proposta ci sono le mense, i trasporti gratis, l’accesso agevolato a musei , cinema e altri luoghi di cultura , iniziative a sostegno degli studenti lavoratori e progetti per l’integrazione degli studenti disabili e degli immigrati. “Save the clildren- ha detto Scozzaro- conta nel Mezzogiorno d’Italia 314 mila ragazzi tra i 6 e i 17 anni definiti ‘disconnessi culturali’ che nell’ultimo anno non hanno letto un libro, varcato la soglia di un cinema, avuto accesso a Internet. Sono dati allarmanti che non possono essere sottovalutati. Se non si vuole che la Sicilia vada alla deriva e che abbia invece una prospettiva di sviluppo –ha concluso occorre ripartire dall’istruzione e dagli studenti”.
Diritto allo studio, presentata una proposta di legge per la riforma
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