Ritardi, soppressione di corse, treni vecchi che si guastano, stazioni quasi del tutto abbandonate, degrado della qualità dei servizi, vetture sovraffollate nelle fasce orarie pendolari, sono fenomeni ricorrenti.
E come se non bastasse a questo si aggiunge l’abbandono di diverse linee ferroviarie andato avanti negli anni contrariamente a quanto previsto dal Contratto di programma 2012-2014 siglato tra RFI ed il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. In termini assoluti circolano in Sicilia 432 treni al giorno, ma analizzando nel dettaglio l’orario in vigore è facile capire che la metà del servizio offerto riguarda l’hinterland palermitano. I restanti 200 treni che dovrebbero garantire i collegamenti nelle e tra le altre 8 province siciliane sono del tutto insufficienti, infatti su quasi tutte le tratte si riscontrano buchi anche di diverse ore tra un treno e l’altro.
Molti treni che sulla carta dovrebbero collegare due capoluoghi come ad esempio Palermo e Messina, in realtà si fermano in stazioni intermedie costringendo i viaggiatori a dover cambiare due o più treni per raggiungere la destinazione finale, con un ulteriore aumento dei tempi di percorrenza che divengono non competitivi con qualsiasi altro mezzo di trasporto. “Una situazione non più sostenibile” lamentano dalla Fit Cisl, così parte la campagna del Dipartimento della Mobilità del sindacato che da oggi 29 aprile e per tutto il mese di maggio (una trentina le tappe, domani sarà la volta di Trapani), darà il via all’iniziativa denominata “Alla ricerca del treno perduto”, un tour itinerante fra le principali stazioni dell’isola dei rappresentanti della Cisl a bordo di un camper in tutta la Sicilia per testimoniare le gravi conseguenze dei tagli al trasporto ferroviario regionale e raccogliere le testimonianze dei cittadini sui disagi affrontati ogni giorno e presentare le proposte alle Fs e alle istituzioni. “Il sindacato va tra la gente e lo fa in camper – spiega Amedeo Benigno Segretario Fit Cisl Sicilia – i nostri operatori attraverseranno l’isola raggiungendo le principali stazioni ferroviarie. ‘Alla ricerca del treno perduto’ sarà una campagna fatta di iniziative di lotta, di denunce e di proposte contro la politica dei tagli al trasporto ferroviario in Sicilia con una caduta verticale della qualità dei servizi essenziali per i cittadini, quale è il diritto alla mobilità”.
“Non è ammissibile che soprattutto in tempi in cui le famiglie, i lavoratori – commenta Maurizio Bernava Segretario Cisl Sicilia – sono maggiormente penalizzati sul fronte economico, non ci sia un servizio di trasporto ferroviario economico ed efficiente che risponda alle loro esigenze, degno di una realtà civile. In questi anni Ferrovie con le sue articolazioni, ha smantellato il servizio in Sicilia tagliando linee e treni, e la classe politica ha assistito complice senza imporre un cambio di tendenza. Chiediamo dunque alla Regione di imporre con la firma del Contratto di servizio una svolta: si crei una domanda che sia davvero adeguata al fabbisogno degli utenti siciliani, che copra le zone interne lasciate abbandonate, che disponga di un maggior numero di treni puntuali efficienti e moderni. Con questa iniziativa del nostro sindacato – aggiunge Bernava – che siamo certi riceverà la solidarietà e la collaborazione dei cittadini, vogliamo attrarre l’attenzione della politica, si cambi rotta sulla politica dei trasporti in Sicilia, si costruisca un sistema integrato fra i vari mezzi di trasporto che possa finalmente essere degno di una regione europea”.
I treni regionali sono in tutto 432, ma molti di questi svolgono tratti brevissimi e così risultano quasi del tutto sfornite di collegamenti le zone centrali dell’Isola come Caltanissetta (solo 4 i treni) ed Enna (in provincia totalmente scollegata) con gli altri capoluoghi come Messina e Siracusa. Palermo e Catania sono collegate da un solo treno diretto, gli altri collegamenti della zona fanno diverse coincidenze impiegando più quattro ore per collegare i due capoluoghi. Undici sono i treni che collegano senza cambi e direttamente Palermo Trapani, dove sono centinaia e centinaia sono i pendolari e un treno ogni due ore è davvero una frequenza insufficiente.
Fra Ragusa e Modica ci sono solo tre treni e dopo le 19 non partono più vetture con enorme difficoltà per i pendolari ,che finito di lavorare ,devono tornare a casa. In tutto la linea Palermo-Messina comprende 57 treni di cui 38 coprono la relazione Palermo-Termini Imerese, solo 12 giungono a Messina, due giungono a S.Agata e 5 si fermano a Cefalù. La Palermo-Punta Raisi conta 64 treni ma gli orari sono scollegati con gli orari dei voli e l’ultimo treno dall’aeroporto parte alle 22 lasciando solo la disponibilità dei pullman per i passeggeri in arrivo con voli successivi. Nella zona del trapanese (27 i treni della linea Palermo-Trapani via Castelvetrano e 14 i treni della linea Palermo-Trapani via Milo treni che impongono il cambio per giungere a destinazione nelle due città), l’elettrificazione della tratta da Cinisi ad Alcamo Diramazione potrebbe far diventare il collegamento un servizio navetta tra i vari comuni della zona. “Manca una vera e propria offerta commerciale – spiega Mimmo Perrone Segretario regionale Fit Cisl Ferrovie – , le zone interne sono poco collegate, molte tratte sono lasciate al caso, e manca soprattutto il materiale rotabile ovvero i treni minuetto e le carrozze in composizione alle locomotive (E-464) che migliorerebbero il servizio e abbrevierebbero i tempi di percorrenza riducendo le soppressioni”. La linea Caltanissetta-Agrigento conta solo 7 treni, la Palermo-Agrigento 24, la Caltanissetta-Gela 4, la Catania-Caltanissetta 21 in totale, 19 la Palermo-Caltanissetta, 4 la Catania-Gela, 13 la Catania-Siracusa da dove si spostano molti pendolari, 43 la Messina-Catania. “I passeggeri di Enna e Caltanissetta dovrebbero poter raggiungere l’aeroporto più vicino, ovvero quello di Catania, invece le zone non sono collegate. Ciò che manca davvero – aggiunge Perrone – è una logica di trasporto integrato ferrovie, pullman, aeroporto e porti che fa dei trasporti in Sicilia davvero un sistema poco degno di un paese europeo”.
Un viaggio quello della Fit Cisl per rivendicare: “ un sistema di trasporti moderno, efficiente ed equo che offra servizi di standard europeo” aggiunge il Segretario Benigno. “Se da un lato si investono milioni di euro per la velocizzazione delle linee – aggiunge Benigno – , dall’altro si attua una politica di riduzione del servizio al punto da costringere i cittadini a non considerare il treno come mezzo di trasporto quotidiano”. “Siamo favorevoli alle grandi opere infrastrutturali – sottolinea Benigno – ma bisogna avere la consapevolezza che con pochi interventi sulle linee esistenti si possono ridurre in maniera sensibile, fin da subito, i tempi di percorrenza della Palermo-Messina e Palermo- Catania.” “Il governo regionale – commenta Benigno – nelle sue scelte che crede di economizzare non destinando i fondi necessari per la sottoscrizione del Contratto di servizio con Trenitalia, non ha mai considerato il danno sociale relativo a morti e feriti del trasporto su gomma privato e pubblico che nella sola Sicilia nel 2008 supera i mille milioni di euro (da fonte ACI)” si legge nel volantino dell’iniziativa del sindacato. I Segretari Fit Cisl Sicilia e Cisl Sicilia Benigno e Bernava concludono: “continueremo nella denuncia di una totale mancanza di guida politica e strategie nel settore del trasporto ferroviario per riuscire, a pretendere un’attenzione verso il mondo del trasporto ferroviario in Sicilia e la realizzazione di un progetto vero di rilancio in una visione globale. La politica deve essere cosciente che una moderna rete ferroviaria sviluppata in un sistema integrato di intermodalità (treno+bus, treno+aereo, treno+nave) garantisce sviluppo e sostenibilità economica alla Regione”.
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