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Sicilia, contributi ai teatri. Se la Regione non rispetta le sue regole…

I contributi ai teatri e agli enti culturali in Sicilia fanno ancora discutere. Prima si procedeva con contributi a pioggia, dati qua e là, spesso a teatri che più che di produzione si occupavano di mantenere amministratori e dipendenti. Adesso i criteri sono cambiati e si è creato con apposita legge un Fondo Unico Regionale per lo Spettacolo. Ogni teatro dovrebbe ricevere i contributi, dovuti in base a questa legge, secondo criteri molto specifici: quantità di spettacoli prodotti, ad esempio, spettatori, eccetera.

Ebbene, l’Ente Luglio Musicale Trapanese, che da due anni sotto la guida di Giovanni De Santis sta assistendo ad una rinascita, con produzioni tutto l’anno, diverse iniziative, un coinvolgimento di Trapani e delle altre città, ha diritto a 500.000 euro.  Ma l’Assessorato del Turismo, Sport e Spettacolo con Decreto Assessoriale ha assegnato le somme del Fondo attribuendo all’Ente Luglio Musicale Trapanese 30mila euro anziché i 500mila risultanti dal punteggio complessivo a seguito dei criteri stabiliti nell’avviso pubblico.

La reazione non si è fatta attendere: Giovanni De Santis, Consigliere Delegato del Luglio, in una lettera indirizzata all’Assessorato, ha chiesto formalmente la revoca del piano di assegnazioni del fondo in questione per tutti i teatri di Sicilia e la sua conseguente rimodulazione diretta a “porre rimedio all’evidente disparità di trattamento che ha danneggiato l’ente lirico della provincia di Trapani”.

Il FURS, che è diventato operativo con l’approvazione della legge finanziaria regionale 2015, è nato con la finalità di porre rimedio ad una stortura tutta siciliana che da anni prevede, in appositi capitoli del bilancio regionale, cospicui contributi in favore delle grandi fondazioni teatrali e orchestrali: si tratta di un sistema fuori dal tempo, in base al quale i teatri pubblici palermitani, catanesi e messinesi e l’Orchestra Sinfonica Siciliana, anch’essa con sede nel capoluogo di Regione, si spartiscono il 92% delle risorse regionali destinate alle attività di spettacolo e ciò secondo un criterio legato alla sola e semplice esistenza di questi soggetti e non, invece, alle loro performance gestionali e alla qualità e quantità delle loro produzioni. Agli altri operatori teatrali e musicali, pubblici e privati, rimangono le sole briciole o, addirittura, nulla. Il FURS – Fondo Unico Regionale per lo Spettacolo nasce, quindi, come strumento diretto a correggere questa evidente distorsione che premia spesso carrozzoni pubblici inefficienti ai quali mamma Regione consegna, ogni anno, circa 40 milioni di euro che servono in massima parte a pagare gli stipendi di un numero di dipendenti amministrativi talmente elevato e talmente protetto da politica e sindacati, da non essere sostenibile né dal punto di vista gestionale né da quello economico,tanto meno da quello etico, in questo periodo di crisi. Ovviamente, contestualmente alla legge istitutiva del FURS, venne emanato anche il regolamento a cui attenersi per l’assegnazione del punteggio di merito su cui si sarebbe dovuta basare la quantificazione del contributo maturato.

A far punteggio, il numero di artisti scritturati e le ore di lavoro a questi riconosciute, il numero di repliche portate in scena come la quantità di pubblico che ha riempito il teatro ed altri parametri qualitativi e quantitativi. Tutti aspetti, per i quali il Luglio Musicale, soprattutto nelle ultime due stagioni, si è distinto particolarmente, e non solo in ambito regionale. Infatti, grazie ai numeri prodotti nel periodo preso in considerazione in applicazione dello stesso regolamento, l’Ente Luglio Musicale Trapanese, così come certificato nelle tabelle allegate al Decreto dell’Assessorato Regionale del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo, ha maturato un contributo “da punteggio” di 504.505 euro. Una cifra importante che cambierebbe le sorti di un piccolo Ente come il Luglio e che, soprattutto, riconoscerebbe i frutti dell’enorme lavoro svolto in queste ultime due stagioni.

Immaginiamo, quindi, lo sgomento e la sorpresa, quando, contestualmente al punteggio raggiunto e al contributo maturato, l’Assessorato ha comunicato nei giorni scorsi agli uffici del Luglio Musicale che il contributo previsto per l’Ente trapanese ammontava a soli 30.000 euro.
Ben 474.000 euro di differenza rispetto a quanto dovuto.

Ma il Luglio, sebbene sia il più danneggiato tra gli 11 soggetti che figurano nell’elenco delle assegnazioni, non è l’unico in provincia di Trapani: anche la Fondazione Orestiadi di Gibellina, infatti, che avrebbe avuto diritto a quasi 200.000 euro, si è vista assegnare un contributo di soli 107.000 euro.
Alla immediata richiesta di spiegazioni avanzata dal Consigliere Delegato del Luglio Musicale, Giovanni De Santis, per tutta risposta i dirigenti dell’Assessorato Regionale del Turismo hanno spiegato che il profondo taglio effettuato ai contributi è da inquadrare in una politica di privilegio riservata agli Enti più grandi e importanti, quelli che da sempre sono destinatari esclusivi di altri stanziamenti molto consistenti (nell’ordine di svariati milioni di euro ciascuno) e che sul piano del rapporto costi-rendimenti non hanno, in gran parte, mai brillato. Una logica assurda che contraddice lo stesso spirito e la lettera della Legge Regionale che ha istituito il FURS. Detta norma, infatti, nasce per sostenere enti, associazioni e teatri che con efficienza, efficacia ed economicità di gestione si impegnino nella produzione e promozione della musica e del teatro in Sicilia. La reazione dei vertici del Luglio – come detto prima – non si è fatta attendere.

Durissima è stata la reazione del Sindaco di Trapani, Vito Damiano: “Si tratta dell’ennesimo tentativo di scippo messo in atto dalla Regione Siciliana in danno della città di Trapani e di tutto il suo territorio – ha detto -. Un copione su cui la Regione sembra esercitarsi sempre più di frequente” continua, sottolineando, poi, come “il Presidente della Regione in questa città sia ben rappresentato, da qualcuno che, però, evidentemente, al momento e nei luoghi opportuni, dimentica poi di rappresentare, a sua volta, la sua città e i suoi stessi elettori”.
“Cosa hanno fatto fin qui gli otto onorevoli eletti alla Regione nella provincia di Trapani?”  rincara il Sindaco di Trapani. E poi: “Il Governo Crocetta non soddisfatto per avere già messo in ginocchio la Biblioteca Fardelliana e l’Ente Luglio Musicale Trapanese azzerando i 510.000 euro che l’ex Provincia Regionale di Trapani garantiva quale dotazione finanziaria per il sostegno dei due maggiori presidi culturali della nostra provincia, adesso, in palese violazione di una sua stessa Legge, non riconosce oltre 470.000 euro allo stesso Luglio Musicale Trapanese e circa 100.000 alle Orestiadi di Gibellina per darli a teatri e orchestre palermitani, catanesi e messinesi indebitati per decine di milioni di euro! Non possiamo e non dobbiamo sopportare. Evidentemente, i deputati regionali palermitani, catanesi e messinesi tutelano con i fatti i loro territori.”.

Il deputato regionale Girolamo Fazio, capogruppo del gruppo Misto, ha presentato al Presidente della Regione ed all’assessore del Turismo, Sport e Spettacolo, una interpellanza nella quale si chiede se gli uffici non abbiano tradito lo spirito della legge e se non sia il caso di revocare in autotutela gli atti relativi riformulando le assegnazioni.

La pesante decurtazione è stata motivata dalla Direzione del Dipartimento per lo Spettacolo sulla base di un unico criterio, introdotto nell’avviso pubblico ma non previsto dalla legge regionale 09/2015, che di fatto agevolando gli enti con più consolidati e pregressi rapporti con la Regione, va a penalizzare gli enti di “nuovo ingresso”, per così dire, nell’accesso al recentemente costituito FURS.

«Ho la spiacevole e netta impressione che in Regione sia cambiato tutto per non cambiare nulla – commenta il deputato regionale Girolamo Fazio –, perché con l’adozione del criterio calendato nell’avviso pubblico si è finito per favorire i soliti noti enti di spettacolo (che per altro sono già destinatari di finanziamenti da altri capitoli del bilancio regionale) a danno degli altri, senza tenere conto dello spirito della legge e delle motivazioni del Legislatore che con la costituzione del FURS all’articolo 65 stabilisce che l’assegnazione dei fondi sia oggettivamente regolata dando “…priorità alle attività e alle performance svolte”».

«Il paradosso – continua Fazio – sta nel fatto che gli uffici regionali smentiscono se stessi, perché è proprio l’assessorato a indicare in 500mila euro le somme da assegnare al Luglio sulla base dei criteri di legge dettagliati nell’avviso pubblico. Ad esclusione dell’ultimo principio, scritto in maniera criptica, che stravolge tutto e, soprattutto, stravolge l’originaria primitiva indicazione del Legislatore vanificando l’obiettivo del FURS, cioè una equa ed oggettiva distribuzione sulla base della attività svolta, dei biglietti venduti, del tasso di riempimento dei teatri, della gestione economica e finanziaria degli enti. Tutti parametri che l’Ente Luglio, ed altri enti di spettacolo in Sicilia, hanno rispettato posizionandosi nella graduatoria di merito per vedersi poi danneggiati nella reale assegnazione sulla base del Decreto Assessoriale».

«Chiedo nell’interpellanza – conclude Fazio – se sia possibile che un avviso pubblico, redatto dagli uffici, possa tradire una norma e se non sia il caso, anche per evitare possibili contenziosi giudiziari, il blocco delle assegnazioni ed anche potenziali danni erariali, di revocare in autotutela il decreto assessoriale che assegna le somme del Furs provvedendo a riassegnarle secondo la stessa originale ripartizione definita dall’assessorato».

 

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