14,00 – Il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta, ha convocato per stasera alle ore 18:00 la giunta regionale, alla quale parteciperanno gli assessori nominati che hanno già adempiuto alla compilazione delle dichiarazioni previste dalla legge. Ci sarà un solo punto all’ordine del
giorno, la dichiarazione di stato di calamità naturale per la crisi idrica di Messina e la richiesta al governo nazionale di riconoscimento dello stato di
emergenza. “Mantengo gli impegni assunti con la città di Messina – ha affermato Crocetta – e con la nuova giunta cominciamo concretamente a lavorare. Entro domani spero di incontrare tutti gli assessori, per tracciare con loro le prime linee di governo che dobbiamo portare avanti in coerenza con il programma concordato con gli elettori siciliani”.
08,00 – Appena nata, la nuova Giunta Crocetta è già impallinata dalle polemiche. Il vertice tra il Presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta e il segretario regionale del Pd Fausto Raciti e altri big del partito è durato fino a tardi. Crocetta è stato costretto a cambiare due assessori. Si tratta di una new entry, Antonio Fiumefreddo, nominato in quota Pd, e di una conferma, Cleo Li Calzi, in quota Presidente. Al posto di Fiumefreddo andrà Anthony Barbagallo.
“Ho riflettuto in queste ore se accettare o meno l’incarico offertomi dal presidente Crocetta di entrare a far parte del governo regionale – dice l’avvocato Fiumefreddo – è certamente un onore servire la propria terra in un ruolo così importante, e di più lo è in un momento così delicato e difficile che richiede l’impegno personale e persino il sacrificio di ciascuno, scriveva Simone Weil che dove c’è “bisogno c’è l’obbligo”. Penso soprattutto, come avevo già confidato al presidente nei giorni scorsi, che non sarebbe onesto che io lasciassi il lavoro da così poco tempo avviato in Riscossione Sicilia, con i risultati importanti che cominciano ad affacciarsi, solo perché andrei a sedermi su una poltrona più prestigiosa, e direi di maggior potere. Non vedo, peraltro, le condizioni per una mia decisione diversa, nella quale non credo. Non accetto, quindi, l’incarico di governo e rimango a lavoro a Riscossione, ed anche lì fino a tanto che mi sarà consentito fare bene nella battaglia a favore dei cittadini onesti”.
“Preso atto della indisponibilità dell’avvocato Antonio Fiumefreddo, che ringrazio per l’impegno civile e il contributo amministrativo che svolge all’interno della Regione; valutata la necessità di assicurare immediatamente un governo alla Sicilia, comunico di aver provveduto a far repertoriare i provvedimenti di nomina degli undici assessori designati, mantenendo ad interim la delega della funzione pubblica». «Completerò la squadra di governo, – aggiunge il presidente – in accordo con la segreteria nazionale e regionale del Pd, per risolvere alcuni problemi politici rimasti in campo. Ringrazio i partiti e il segretario Fausto Raciti per il grande lavoro svolto per assicurare alla Sicilia un governo politico».
La nuova giunta è così composta: Mariella Lo Bello vicepresidente, assessore per le attività produttive; Antonello Cracolici assessore per l’agricoltura, sviluppo rurale e della pesca mediterranea, Giovanni Pistorio assessore per le infrastrutture e la mobilità, Maurizio Croce assessore per il territorio e ambiente, Antony Barbagallo assessore per il turismo, sport e spettacolo, Baldo Gucciardi assessore per la salute, Gianluca Micciché Assessore per la famiglia, politiche sociali e lavoro, Alessandro Baccei assessore per l’economia, Carlo Vermiglio Assessore per i beni culturali e l’identità siciliana, Vania Contrafatto assessore per l’energia e i servizi di pubblica utilità, Bruno Marziano assessore per l’istruzione e la formazione professionale.
Applaude il segretario regionale del Pd, Fausto Raciti: «Sono stati giorni difficili, sui quali ha pesato la fase particolarmente complessa che attraversa la Sicilia. Le nostre scelte sono state rivolte ad un solo obiettivo: dare risposte concrete ai siciliani». «Alla luce di questo quadro, appesantito dalle difficoltà finanziarie della Regione, servivano decisioni forti – continua -: per questo abbiamo chiesto una svolta profonda con la nascita di un governo politico. È quello che volevamo».
Ieri è anche circolata la voce del ritorno di Rosaria Barresi, tecnico già direttore prima ed assessore poi all’Agricoltura, che potrebbe tornare in giunta,e che andrebbe ad esprimere un gradimento generale dei verdiniani. Questi ultimi, per bocca di Saverio Romano sulla vicenda si sono espressi: “Il Nulla politico e programmatico di Crocetta trova nel suo quarto governo la sintesi massima. L’ennesima spartizione di potere, un misero ‘aggiungi un posto a tavola’ in assenza di un piano qualsivoglia per uscire dal default e per restituire una speranza ai siciliani. Unico obiettivo di chi lo sostiene e’ la sopravvivenza politica a danno dei siciliani”.
Il Nuovo Centro Destra smentisce di essere in Giunta, rappresentato dal neo assessore Carlo Vermiglio.
La presentazione del nuovo governo è all’ordine del giorno dell’ Ars, che tornerà a riunirsi martedì 10 novembre alle 16. L’Aula dovrebbe discutere anche di rinvio delle elezioni dei vertici di Liberi Consorzi e Città Metropolitane, ricomposizione delle commissioni parlamentari. Questo è quanto stabilito dalla conferenza dei capigruppo che si è riunita a Palazzo dei Normanni. Dopo la presentazione al parlamento della nuova giunta regionale e il relativo dibattito, l’Aula dovrà approvare una norma che permetta il rinvio delle elezioni dei vertici dei nuovi enti locali istituiti con la “riforma delle Province”, previste per il 29 novembre. La riforma approvata dall’Ars è infatti stata impugnata dal Consiglio dei ministri.
La norma sul rinvio delle elezioni sarà dunque stralciata dal ddl di modifica della riforma (che tornerà alla valutazione della commissione Affari istituzionali) e votata dall’aula. Sempre nel corso della prossima settimana sarà avviata la discussione sulla composizione delle nuove commissioni parlamentari, la cui rappresentanza dei diversi gruppi è stata riformulata e ripresentata oggi in conferenza dei capigruppo.
Questo il nuovo schema: commissione Affari istituzionali (4 Pd, 2 M5S, 1 Fi, 1 Ncd, 1 Udc, 1 Sd, 1 Pdr, 1 Meg–Pse, 1 Gs–Pid, 1 Lm, 1 misto); commissione Bilancio (5 Pd, 2 M5S, 1 Fi, 1 Ncd, 1 Udc, 1 Sd, 1 Pdr, 1 Meg–Pse, 1 Pds–Mpa, 1 Gs–Pid); commissione Attività produttive (4 Pd, 3 M5S, 2 Fi, 1 Ncd, 1 Udc, 1 Sd, 1 Pdr, 1 Pds–Mpa, 1 misto); commissione Territorio e Ambiente (4 Pd, 3 M5S, 2 Fi, 1 Ncd, 1 Udc, 1 Sd, 1 Meg–Pse, 1 Gs–Pid, 1 misto); commissione Cultura formazione e lavoro (3 Pd, 2 M5S, 1 Fi, 2 Ncd, 1 Udc, 1 Sd, 1 Pdr, 1 Pds–Mpa, 1 Meg–Pse, 1 Lm, 1 misto); commissione Sanità (4 Pd, 2 M5S, 1 Fi, 1 Ncd, 1 Udc, 1 Sd, 1 Pdr, 1 Meg–Pse, 1 Pds–Mpa. 1 Gs–Pid, 1 Lm); commissione Ue (4 Pd, 2 M5S, 1 Fi, 1 Ncd, 1 Udc, 1 Sd, 1 Pdr, 1 Meg–Pse, 1 Gs–Pid, 1 Pds–Mpa, 1 misto).
FERRANDELLI .“La misura è stracolma, caro Renzibisogna commissariare il partito siciliano, raccogliere 46 firme all’Ars per mandare a casa Crocetta e in primavera chiamare i siciliani a voltare pagina insieme ad un nuovo Pd. In primo luogo, però, il segnale immediato che devi dare è quello di impedire che i cosiddetti renziani di Sicilia mettano la faccia in questa giunta. Se sarà così, noi ci saremo, se così non sarà, se continueremo ad assistere a questa vergognosa gestione del partito siciliano e del governo della regione, alla spartizione di poltrone tra correnti mentre la Sicilia frana e rischia di far franare anche l’Italia, allora significa che per cambiare le cose bisognerà andare oltre il Pd e i coraggiosi non hanno paura di farlo. Perché per noi la Sicilia vale di più delle divisioni correntizie di un Pd siciliano che nulla ha a che vedere con te”. Lo dice Fabrizio Ferrandelli, ex deputato regionale del Pd all’Ars, dimessosi a luglio in polemica con Crocetta e con il Pd siciliano.
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