PALERMO – «E’ un ricatto inaccettabile da ogni punto di vista, etico e materiale, quello al quale il Comune di Bagheria (Pa) vuole sottoporre i progettisti in disperata ricerca di lavoro, ritenendo che uno studio professionale possa permettersi di redigere il progetto di un’opera pubblica, con tutti gli oneri e le responsabilità che questo comporta, dietro l’insultante compenso di un euro».
Così il Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori che ha diffidato il Comune di Bagheria, attraverso una circostanziata comunicazione che evidenzia una serie di illegittimità amministrative, a proseguire le procedure relative all’avviso pubblico per manifestazione d’interesse obiettivi di servizio (bando regionale, delibera cipe 79/2012) attraverso il quale si vogliono raccogliere, appunto dietro il pagamento di 1 euro, progetti utili alla partecipazione ad un bando regionale.
«Aberrante, oltre che illegittima dal punto di vista normativo, la logica secondo la quale il Comune chiede ai liberi professionisti di lavorare in perdita a fronte del fatto che, come recita lo stesso avviso pubblico, la redazione del progetto potrà costituire titolo preferenziale per la eventuale successiva direzione dei lavori».
«E’ chiaro a tutti come la crisi economica ha ridotto drasticamente le disponibilità delle Pubbliche Amministrazioni italiane, che professionisti e imprese hanno dovuto pesantemente ridurre i propri fatturati a fronte del crollo del mercato e del conseguente abnorme aumento della concorrenza, ma in questo caso si è davvero passato il segno».
«Offende – continua ancora – l’inesistente considerazione del lavoro intellettuale svolto dai tecnici progettisti ma offende anche che gli amministratori del Comune di Bagheria non comprendano come i tanti, troppi, problemi dell’edilizia pubblica italiana derivino in gran parte anche dal non aver sviluppato in modo corretto quei progetti che sono a monte delle troppe opere non finite o costellate da innumerevoli problemi tecnici e amministrativi».
«Proprio l’insensibilità al valore del progetto, inteso come programmazione del futuro di una comunità, sia essa locale o nazionale, pone oggi il nostro Paese all’ultimo posto in Europa a causa della sua incapacità di investimento dei Fondi Strutturali Europei, mentre la cronica assenza di progetti lascia i nostri territori, bisognoso di interventi e di attenzione, privi di manutenzione e di riqualificazione». «E’ pura illusione e, soprattutto è assolutamente sbagliato, pensare che il patrimonio di progetti necessari a ridare attenzione alle nostre città debba essere estorto ai liberi professionisti in difficoltà, come ha fatto il Comune di Bagheria».
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