I Forconi guidati dal leader indiscusso, Mariano Ferro, tornano a farsi sentire e lo fanno sull’argomento a loro più caro: l’agricoltura. Il movimento denuncia l’eccesso di offerta proveniente dal Nord -Africa che continua a penalizzare i produttori siciliani. Il Movimento dei Forconi chiede a gran voce allo stato di mettere in atto le norme sancite nell’accordo Euro-Mediterraneo o – dicono- il mondo agricolo sarà costretto ad organizzarsi con il fai da te. Ecco cosa scrivono i Forconi:
«O lo Stato mette in atto le norme di salvaguardia che ha sottoscritto nell’accordo Euro-Mediterraneo mai applicate, o il mondo agricolo prima o poi sarà costretto ad organizzarsi con le regole del “fai da te” per la chiusura delle frontiere a tutti quei prodotti che soffrono il crollo delle quotazioni di mercato già ben oltre le norme degli accordi. È quasi fastidioso ripetersi, ma ancora una volta l’eccesso di offerta dal Nord-Africa fa sentire i suoi effetti devastanti sui prezzi alla produzione.
Può l’agricoltura siciliana permettersi di subire prezzi di vendita promozionali o veri e propri saldi ? Per capire di cosa stiamo parlando basta fare un giro tra le campagne della piana di Catania o un salto al mercato di Vittoria e non sarà difficile percepire l’entità del danno che inaugura il 2016 nel peggiore dei modi con buona pace dei signorotti strapagati di Coldiretti&Co e delle loro statistiche secondo le quali l’agricoltura va a gonfie vele.
E se da un lato lo Stato non vedente ritiene che non sia il caso di occuparsi di questa stortura strutturale che sta cuocendo a fuoco lento decine di migliaia di aziende, dall’altro i produttori che tentano giornalmente di resistere agli attacchi commerciali, non possono starsene con le mani in mano aspettando di accumulare ulteriori perdite e le relative spiacevoli conseguenze. Sullo sfondo si intravede un Governo regionale galleggiante che dispensa ottimismo col PSR 2014-2020 mentre tra chi ha partecipato ai bandi scoppia il panico per la recente sentenza del TAR in un contesto generale dove è palpabile la rassegnazione all’impotenza di chi ha rappresentato più volte al palazzo il disagio del settore senza che mai il legislatore abbia voluto affrontarlo seriamente . Politica sprecona, incompetente e distratta, associazioni di categoria superpagate per proteggere i governi e spingere la polvere sotto al tappeto. Sono anni che si chiedono le stesse cose, da quando si è capito cosa stava per accadere al mondo della produzione con gli accordi del libero scambio, ma tutti hanno pensato bene di lavarsi le coscienze promettendo di occuparsene e fingendo di affrontare la vertenza, i problemi si sono incancreniti, le sofferenze sono cresciute, i giovani sono scappati, il destino sembra segnato.
Con tutto il nostro doveroso scetticismo rimaniamo comunque in attesa di riscontri, chiediamo solo che si rispettino almeno le regole che Voi avete concordato».
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