In Sicilia il maltempo ha creato danni al settore dell’agricoltura per almeno 600 milioni di euro. Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil siciliane chiedono alla Regione di dichiarare lo stato di emergenza e di calamità per l’ondata di maltempo che ha colpito l’Isola e che sta provocando ingenti danni all’agricoltura.
“E’ urgente – scrivono in una nota i segretari regionali delle tre organizzazioni, Alfio Mannino, Calogero Cipriani e Antonio Marino – dare ristoro alle aziende agricole colpite e prevedere meccanismi di sostegno al reddito per i braccianti che hanno perso giornate lavorative e che con le attuali normative sugli ammortizzatori sociali sono privi di tutela”.
Le parti sociali sollecitano anche interventi urgenti sulla viabilità e una “diversa e nuova politica del territorio”, in grado di affrontare “seriamente” il problema del dissesto idrogeologico, che “si sta in questi giorni manifestando in tutta la sua evidenza”. “Si stimano danni in agricoltura – affermano i tre leader sindacali – per 600 milioni e particolarmente colpiti sono il settore agrumicolo e l’ortofrutta. Ci sono aziende agricole isolate e non facilmente raggiungibili e questa è una situazione che non può essere sottovalutata. Assistiamo – sottolineano Mannino, Cipriano e Marino – alle conseguenze non solo degli eventi naturali, ma anche del degrado ambientale e della mancata gestione dei corsi d’acqua con gran parte del territorio siciliano a rischio”.
Una condizione che per le organizzazioni sindacali di categoria evidenzia “l’esigenza non più differibile una riforma organica della forestale, dell’Esa e della bonifica per rendere efficienti gli interventi a tutela del territorio e per il contrasto al dissesto idrogeologico”. I tre esponenti sindacali rilevano che “le proposte in merito non devono partire dal risparmio e dai tagli, quelli che condizionano gli attuali interventi con azioni di basso profilo. Vista la situazione – rimarcano – la tutela, la salvaguardia, la prevenzione e il costante monitoraggio del territorio nelle zone rurali e boschive, siano esse demaniali che non, sono indifferibili”.
La richiesta delle parti sociali, dunque, è di rivedere le scelte annunciate e adottate con il disegno di legge sulla forestale approvato dalla giunta regionale, che presenta “tante criticità e non dà risposte ai problemi sul tappeto”. Flai, Fai e Uila, dunque, chiedono la riapertura immediata del tavolo negoziale per arrivare a “un riordino dei settori citati e per dotare la Sicilia di un degno governo del territorio”.
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