Last updated on 25 giugno 2018
“Anni di promesse, di impegni e di parole a garanzia, ma al cambio dei vertici non è mai cambiata la situazione e i lavoratori precari del teatro Massimo Bellini di Catania rimangono tali. Che fine hanno fatto i soldi chiesti e arrivati per la stabilizzazione di questi lavoratori, come ci ha detto il Sovrintendente mesi fa? Dopo anni di servizio, questi lavoratori, secondo quanto previsto dalla legga Madia, possono essere stabilizzati perché hanno acquisito il diritto all’assunzione a tempo indeterminato. La Regione Siciliana, dopo un primo momento di incertezza, ha stanziato per il teatro catanese esattamente la cifra richiesta dal sovrintendente, eppure non succede nulla di concreto”.
Dura presa di posizione del sindacato Snalv, aderente alla Confsal, e del suo segretario regionale Antonio Santonocito. Sono anni ormai che i lavoratori organizzano scioperi, sit in e manifestazioni di ogni tipo e ogni volta viene stipulato un contratto a tempo determinato (anche per pochi giorni) e vengono reiterate le promesse di stabilizzazione. Alla conta dei fatti, però, rimangono solo dei contratti insufficienti che i lavoratori hanno sempre accettato per necessità sia familiari (bisogna pur portare uno stipendio a casa per le esigenze della famiglia) che del teatro, dato che le professionalità di questi lavori sono indispensabili per il funzionamento del teatro stesso.
Se però, fino a qualche mese fa, il blocco delle assunzioni e la mancanza di liquidità sono stati i principali impedimenti alla stabilizzazione dei precari, “adesso che la situazione è cambiata, come mai non viene espletata la procedura annunciata?”, si chiedono lavoratori e sindacato.
“Negli ultimi incontri con lavoratori e sindacato, il sovrintendente ha subordinato la stabilizzazione allo stanziamento di 13,400.000 euro da parte della regione Siciliana, ma nonostante le somme arrivate siano esattamente quelle richieste, ancora oggi non solo non è stata avviata la procedura per la stabilizzazione, i lavoratori restano, inspiegabilmente e impudentemente, assunti ad orario ridotto e a periodi di alcune settimane”, dice ancora Santonocito.
I nervi sono tesi e i lavoratori stanchi di aspettare di avere riconosciuto il proprio diritto alla certezza del lavoro e dello stipendio. Il dito è puntato contro il sovrintendente Grossi che non mantenendo le promesse adduce a pensieri di poca trasparenza, come la presunzione del fatto che le relative somme vengano utilizzate in altri progetti.
“Spingiamo ancora una volta il sovrintendente Grosso a rispettare gli impegni presi seppure potrebbe significare che la stabilizzazione venga eseguita a blocchi – aggiunge ancora Santonocito -. Il tempo stringe però, perché la legge Madia deve essere applicata entro la fine dell’anno per non perderne le prerogative. Chiediamo inoltre ai nuovi rappresentanti politici, l’assessore regionale al turismo Sandro Pappalardo e il presidente del Consiglio di Amministrazione, il nuovo sindaco di Catania Salvo Pogliese, di interessarsi in prima persona della situazione di questi lavoratori catanesi, anche perché nelle scorse settimane l’assessore regionale ha manifestato disponibilità”, dichiara Santonocito. “Ci dicono che si vuole chiudere positivamente la questione ma, ancora, dalle notizie che abbiamo, – conclude il segretario regionale Snalv – il Teatro non ha predisposto gli atti necessari alla stabilizzazione. Vogliamo sapere perché. Nei prossimi giorni, se nulla succede, ci attiveremo per riprendere le manifestazioni di protesta”.
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