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Sicilia, emergenza rifiuti. Pronti all'invio all'estero

 E’ ancora emergenza rifiuti in Sicilia e in particolar modo in provincia di Trapani, dove da qualche giorno tutti i Comuni si “appoggiano” alla discarica del capoluogo, in Contrada Borranea, che non riesce tecnicamente a fare fronte alla enorme quantità di rifiuti che arrivano.

Nel fine settimana c’è stata una riunione che si è tenuta dinanzi al Prefetto di Trapani  Leopoldo Falco, chiesta dall’On.le Girolamo Fazio. Erano presenti oltre allo stesso deputato anche la deputata Valentina Palmeri, tutti sindaci dei 30 Comuni che attualmente scaricano nell’impianto di Borranea, i vertici della Trapani Servizi, l’avvocatoVincenzo Maltese in qualità di consulente della Commissione regionale Antimafia, e il dott. Maurizio Pirillo Direttore Generale del Dipartimento Energia dell’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente. Come rassegnato al tavolo emergenziale, i Sindaci hanno denunciato le gravi condizioni sanitario-ambientali interessanti gran parte degli agglomerati urbani delle città del trapanese, le cui strade rappresentano discariche a cielo aperto. Situazione drammatica che coinvolge anche i  siti turistici d’eccellenza oltre che affollate località balneari. La discarica, come documentato numeri alla mano dal Sindaco di Trapani, non è nella condizioni logistiche di poter reggere il conferimento di rifiuti provenienti da 30 Comuni, ai quali si è aggiunta anche Marsala. Per il Sindaco di Erice Giacomo Tranchida “i quantitativi assegnati ai Comuni dall’Ordinanza del Presidente Crocetta non tengono conto dei flussi turistici che aumentano il fabbisogno straordinario ed anzi rappresenta concausa di aggravamento della condizione emergenziale”. Secondo Tranchida occorre pertanto individuare immediate soluzioni e siti alternativi, anche in deroga e con i poteri del Commissario regionale, diversamente si condannano al disastro ambientale e igienico sanitario le realtà locali, urbane e non, con gravi danni materiali e immateriali per tutto il territorio oltre a quelli degli Enti locali.
Per l’On.le Girolamo Fazio “la mancata programmazione e l’assenza di impegno alla soluzione dei problemi sta determinando l’emergenza nelle città“. I sindaci pertanto, in assenza di una valida soluzione da parte del governo regionale, si troveranno a prendere nelle prossime ore gli opportuni provvedimenti contingibili ed urgenti.

Per il resto, resta operativa la grande discarica di Lentini (gestita dalla Sicula Trasporti, accoglie 4 mila tonnelate al giorno dai Comuni siciliani) che adesso comincia ad inviare dieci mila tonnellate di rifiuti ad una cementeria in Bulgaria, a Verna, sul Mar Nero. Stessa cosa farà Trapani: Trapani Servizi, infatti, la società che gestisce la raccolta rifuti a Trapani, e anche la discarica di Borranea, ha diramato un avviso per l’invio di rifiuti all’estero, per evitare di diventare satura per il conferimento che per ora avviene di ben 30 Comuni. La scadenza per le offerte è il 13 Luglio.  Rosario Crocetta, dal canto suo, cerca contatti con il Nord Africa. Gli uffici della Regione stanno sondando possibilità in Olanda e Portogallo.

“Il mancato intervento per una pronta soluzione alle problematiche legate alla gestione dei rifiuti in Sicilia, sta provocando in queste ore l’ennesima emergenza, in particolare nel territorio trapanese e in località turistiche come San Vito lo Capo. Emergenza che non solo continua a creare disagi per i cittadini ma che rischia di compromettere una delle poche ‘industria’ dell’Isola”. A sostenerlo Leoluca Orlando e Mario Emanuele Alvano, rispettivamente presidente e segretario generale dell’AnciSicilia.

“Ci uniamo all’appello dei sindaci del trapanese – aggiungono -, sottolineando che situazioni come queste non sono più accettabili poiché rischiano di vanificare anni e anni di impegno in un settore trainante e provocano un danno irreversibile all’immagine della nostra Isola. In queste condizioni con i rifiuti per strada, davanti alle spiagge e nelle località turistiche, in Sicilia si scoraggia ogni iniziativa privata, vengono mortificati gli investimenti degli operatori economici e si vanifica ogni esigua possibilità di creare occupazione per i giovani che sono già con le valigie in mano, pronti a lasciare questa Terra. Ribadiamo , pertanto, la necessità e l’urgenza di mettere in campo ogni mezzo possibile per fermare questo scempio”.

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